Laghetti delle Valli in mountain bike

 

 

 

 

 

Portiamo sempre con noi…PRUDENZA, EDUCAZIONE, RISPETTO E CORTESIA.

Fare attenzione alle deviazioni evidenziate.

Valutare bene le condizioni meteo prima di partire.

Lunga, tranquilla e panoramica salita fino al Passo del Vivione. Successivamente ci si immerge nella natura incontaminata oltrepassando piccoli torrenti, laghetti e fitte aree boscate. La fatica viene rapidamente ripagata da panorami mozzafiato e scorci con morfologie da paesaggio lunare. Dopo i laghetti delle valli occorre ALZARE IL LIVELLO D’ATTENZIONE per il rientro a Schilpario. Il primo tratto di circa quindici minuti ci costringe a salire e scendere dalla MTB per il fondo sconnesso, il resto della bella e tecnica discesa su sentiero richiede prudenza e attenzione, son consigliate un paio di pause per mantenere buona la funzionalità dei freni.

 

Il punto di partenza è a Schilpario, in corrispondenza del parcheggio del Piazzale degli Alpini. Cominciamo questo percorso seguendo su asfalto, la strada che porta al Passo del Vivione. ATTENZIONE ALLE DEVIAZIONI SUCCESSIVE. Superati i campi da tennis e da calcio, nei pressi della sede del soccorso alpino abbandoniamo la strada principale e continuiamo a DX seguendo in leggera discesa la strada asfaltata. Prima del piazzale manteniamo lo sguardo a SX e imbocchiamo il largo sterrato in salita (sedime della pista invernale di sci nordico). Dopo circa 200 mt, al bivio teniamo la DX, al bivio successivo a SX in leggera salita, al bivio successivo, dopo un tratto pianeggiante ancora a SX, superiamo un ponte e seguiamo in salita un tratto con pendenza crescente fino alla sommità in corrispondenza di un ponte, proseguiamo in discesa, manteniamo la DX e dopo un tratto pianeggiante giriamo a SX e subito a DX riprendiamo a salire. Giunti in corrispondenza del torrente lo attraversiamo e imbocchiamo un tratto rettilineo lungo la linea di massima pendenza che con alcune vigorose pedalate ci ricongiunge all’asfalto. (siamo nelle vicinanze della miniera di Gaffione) Proseguiamo a DX percorrendo la lunga ma tranquilla salita di 8 km fino a raggiungere il Passo del Vivione. Raggiunto il Passo e dopo aver scattato una foto ricordo, prendiamo a SX la strada che aggira il laghetto, seguendo la segnaletica CAI 415 per i laghetti delle valli.

ATTENZIONE ALLA DEVIAZIONE SUCCESSIVA Non consideriamo per il momento la segnaletica CAI che troveremo a SX, ma proseguiamo diritti e dopo un guado manteniamo la SX e ci portiamo verso la malga. Oltrepassata la caratteristica costruzione in sassi, seguiamo la traccia di sentiero fangoso e poco marcato, puntando al piccolo ponticello di legno. Superato il ponticello ATTENZIONE ALLA DEVIAZIONE, seguiamo fedelmente il sentiero che sale a DX. Da questo punto comincia il primo tratto impegnativo che ci obbliga per venti minuti a cambi d’assetto spinta/pedalata costringendoci in alcuni casi al trasporto in spalla della nostra MTB. Seguendo fedelmente il sentiero ormai in discesa e dopo aver superato i tre laghetti, comincia il tratto più impegnativo ed esposto del percorso. Va alzato il livello di attenzione nei primi quindici minuti con MTB a spinta, nella seconda parte che diventa adrenalinica e ciclabile, le radici e la pendenza del bel sentiero molto tecnico metterà a dura prova i nostri freni obbligandoci a fare qualche sosta. Seguendo fedelmente la segnaletica CAI ci ritroveremo a Schilpario, proprio di fronte alla casetta del soccorso alpino. Attraversiamo ortogonalmente l’asfalto e imbocchiamo lo sterrato sul ponte, si scende sul sedime della pista di sci, sì mantiene la stessa direzione riprendendo quota a fianco del torrente, giriamo a DX lungo la strada pianeggiante che diventando asfaltata ci porterà al punto di partenza.

Dettagli

Lunghezza: Km 21

Tempo: 4.00 h

Difficoltà: BC/OC

Asfalto: 60%

Dislivello positivo approssimato: 900 m.

Periodo consigliato: Maggio – Ottobre

Ciclabilità: (90% in salita ) (90 % in discesa )

Traccia GPS : SI

Quota minima m. 1100

Quota max. 2000

MTB consigliata: FULL – FRONT

Testato e collaudato da: Gian Pietro M. – Riccardo P.

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